ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder)

adhd psicologa dsa cagliari

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) è caratterizzato da una sintomatologia poliedrica riconducibile a tre aree principali: attenzione, impulsività e iperattività.

Questo Deficit è dovuto ad un alterato sviluppo dei circuiti cerebrali che sottendono importanti funzioni cognitive, le più importanti sono le capacità attentive e la capacità di inibizione.

Nelle persone con ADHD i principali segnali del disturbo sono:

  • grande fatica a mantenere la loro mente su attività che richiedano concentrazione focale e prolungata nel tempo, in particolare se tali attività sono ripetitive. In questi casi i bambini, ad esempio, si annoiano e si distraggono anche dopo pochi minuti, li vedremo passare da un’attività ad un’altra rapidamente.
  • difficoltà a focalizzare consapevolmente l’attenzione al fine di pianificare, organizzare e completare attività o imparare qualcosa di nuovo; Vedremo quindi bambini e soprattutto adolescenti che non riescono a gestire il proprio tempo, a rispettare scadenze, orari, ad arrivare puntuali o anche solo organizzare una serata con gli amici. A volte questo sintomo diviene maggiormente evidente con la crescita e l’indipendenza personale, quando si esce dalla supervisione di genitori e insegnanti e si deve iniziare ad essere autonomi nella gestione dei propri impegni, spazi e risorse, come ad esempio con l’ingresso all’università o nel mondo del lavoro.
  • sono iperattivi, nei bambini si manifesta con difficoltà a restare seduti, sono sempre in movimento (negli adulti l’iperattività è ridotta e si manifesta con il movimento continuo e a volte eccessivo dei piedi e delle mani);
  • possiedono scarse capacità di inibizione e controllo degli impulsi. Per questo motivo si possono mettere in situazioni pericolose senza rendersene conto perché agiscono senza pensare prima di agire. Inoltre non tollerano la frustrazione, l’attesa prima di ottenere ciò che desiderano e non sanno rispettare i turni sia nei giochi che in una conversazione. Questo aspetto li porta a non saper rinunciare a ciò che desiderano anche se sanno che otterranno ciò che vogliono entro poche ore o giorni. Impazienza, difficoltà ad aspettare in coda, in fila, nel traffico, tendenza a completare le frasi degli interlocutori e a rispondere prima che la domanda venga completata sono esempi di impulsività, anche nell’adulto, che può essere interpretata come un atteggiamento invadente, impertinente e presuntuoso in pubblico.

Altri esempi di sintomi del disturbo sono:

comportamento negativista e provocatorio; crisi di collera; frequenti litigi con i coetanei e gli adulti; incapacità a rispettare le regole; violazioni delle regole sociali; comportamenti aggressivi; tendenza a porsi in situazioni di rischio; difficoltà di adattamento sociale; scarso rendimento scolastico.

Questo disturbo è presente dalla nascita o si manifesta già in tenerà età. E’ possibile effettuare una diagnosi a partire dai 3 anni.
Può capitare che i segnali non vengano riconosciuti fino all’età adulta quando la diagnosi diviene maggiormente difficoltosa.
La diagnosi rimane però di grande importanza per l’accettazione di tutte le difficoltà giornaliere con cui la persona deve convivere e per la scelta del percorso migliore da intraprendere per migliorare il più possibile le condizioni di vita del paziente.
E’ possibile che questo disturbo si presenti in comorbilità (assieme) con altri disturbi come ad esempio i DSA (Dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia).

Si interviene sulla manifestazione del disturbo: il comportamento.
Lo specialista svolgerà un percorso di training cognitivo che consenta il potenziamente delle funzioni esecutive: memoria, attenzione, pianificazione, inibizione.
Con i bambini e i ragazzi il percorso viene condiviso con i familiari per trovare delle strategie genitoriali efficaci e delle strategie che il bambino possa attuare a scuola e nei contesti amicali per gestire la propria impulsività e migliorare le relazioni sociali. Ad esempio è di grande importanza la routine.
Con gli adulti si cerca di trovare strategie che gli consentano di essere autonomi e performanti nella vita privata e nel lavoro.
Nei casi di gravità moderata e\o grave potrebbe essere necessaria una terapia farmacologica.
Potrebbe essere utile un percorso di parent training e la terapia cognitivo comportamentale.
La scuola dovrà predisporre un PDP.

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